Emil  Zàtopek La Locomotiva Umana


Editoriale di Carlo Romanelli

“E corre, corre, corre la locomotiva…”La “Locomotiva Umana” è Emil Zàtopek, questa la sintesi del suo “credo” umano e sportivo:

  1. Non cedere al richiamo della resa, perché ci si sente in ritardo… : non si allenò mai prima dei 18 anni e la sua più grande impresa la realizzò a 30 anni, età decisamente avanzata per una disciplina tanto logorante come la corsa sulle lunghe distanze;
  2. Non barattare la sostanza con la forma, i progressi e i risultati con la smania del perfezionismo sterile: «alle volte la mia corsa assomigliava a quella di un cane pazzo. Non importavano lo stile o ciò che sembravo agli altri: c’erano dei record da battere»;
  3. Allenarsi duramente intenzionalmente, abitualmente: duri programmi di allenamento, che significavano corre almeno 4 ore al giorno, nei momenti più disparati della giornata, dopo i turni di lavoro, al mattino come di notte. Su tutti i terreni. Con gli stivali da guerra pesanti come ferri da stiro, qualcuno disse usando questa efficace metafora;
  4. Non farti intimorire da chi vuole rallentare la tua corsa, imponi il tuo ritmo e corri la tua gara: Zatopeck non aveva mai corso la maratona e chiese all’avversario Jim Peters, detentore del record olimpico di allora, se il loro ritmo non fosse troppo elevato. Peters mentì, e per sfiancarlo affermò che in realtà stavano andando troppo piano. Zatopeck non solo accelerò, ma mantiene il ritmo alto e Peters crollò in preda ai crampi. Emil vinse la Maratona battendo il precedente record di 6 minuti.

Se vuoi scoprire di più , leggi l’editoriale completo

Editoriale Luglio 156




La conoscenza è il nostro feedback: i nostri ultimi editoriali